S’adda’appiccià na vampa

Oggi sono di buon umore, sto ascoltando della buona musica e questo mi fa pensare. In genere quando penso, odio. Ci vuole poco a trovare materiale di questi tempi social. Lascio che m’infiammino, così posso piantare i piedi e ruggire come un Balrog. Oggi le cose sono un attimo diverse, ciò che mi porta a battere sulla tastiera è una catena di considerazioni che fermentano da un po’ di tempo e ho voglia di liberarmene, rigurgitarli qui.

Per non farti prendere totalmente dallo sconforto ti consiglio di mettere questa canzone in sottofondo, giusto per alleggerire l’atmosfera.

Cervelli spenti

Non è ignoranza. I contadini di una volta erano ignoranti. Ignorare significa non sapere, no rinnegare la capacità di pensare, ragionare e notare le immani cazzate che vai disseminando sul tuo cammino. Io posso accettare una persona che ignora. Tornando ai contadini: non sapevano leggere, non conoscevano storia, geografia, matematica e scienza ma facevano il loro lavoro, usavano il cervello e esteriorizzavano dei processi razionali con un capo, una coda e un senso nel mezzo. Ho preso il contadinotto come prototipo, come esempio banale e universalmente utilizzato, ma la cosa si estendeva un po’ a tutti.

Ora, non scriverei una cosa del genere se la soglia tollerabile di esempi fosse rimasta sotto il livello di allerta, e non voglio certo presentarmi a mani vuote. Quindi…

cervellispenti

Grazie amico! Ora che ho letto il tuo parere posso comprare il libro ad occhi chiusi, almeno sono sicuro che in caso di RAPIDE SCORSE ho fra le mani l’opera giusta!
Come già detto, è un esempio. Una recensione di un libro su Amazon. Ha preferito non pensare, ha sentito il bisogno impulsivo di premere sui disegnini delle stelline e quando gli hanno detto che per colorarle avvedrebbe dovuto esprimere pure un’opinione è andato in panico. Così ha dato una rapida scorsa al libro e… è bellissimo, massimo dei voti. Anche 50 Sfumature di Grigio, tramite una rapida scorsa che comprende il retro copertina, la quarta, e le pagine bianche fra un capitolo e l’altro può sembrare “molto interessante”.
Il vero problema non è la rapida scorsa di questo babatto qui sopra. Il libro è un racconto della società russa dopo la caduta del regime sovietico. Per comprarlo devi essere a)ubriaco, b)aver perso una scommessa, c)mi chiamo Ambro e CogitoErgonomico è il mio blog.
Il vero problema sono tutte le persone che utilizzano il metodo della “rapida scorsa” in ogni aspetto che si infila fra i raggi delle loro esistenze in corsa: uno sguardo rapido, zero pensieri. Commento al volo e si rimonta in sella. Ecco quindi che le notizie di Lercio vengono prese per vere; viene letto solo il titolo e non si passa oltre, a leggere tutta la notizia o a farsi due domande su quanto possa essere veritiera tale cosa.
Sui social monta la protesta per la stronza che ha dipinto il gatto di rosa uccidendolo. Peccato non sia vero. Solo che ci vuole meno tempo a Condividere che per chiedersi se davvero pitturare il gatto rosa possa spedirlo al creatore.

Si tratta di un morbo che porta a successivi stadi. Se lasciato proliferare nella vita delle persone altera le loro percezioni convincendole di vedere scie chimiche, sirene, signoraggio bancario, rettiliani, scienziati pazzi armati di mannaia per sperimentare su cuccioli puffettosi e, purtroppo, tanto altro. A questo punto un consiglio. Una cosa da custodire come un diamante prezioso in un sacchettino di stoffa che cattura i raggi del sole brillando quando sleghi i laccetti: prima di condividere con me, condividi con la parte del tuo cervello atta all’elaborazione razionale. 

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Tu, tu, amore, tristezza, ancora tu. E null’altro.

Prima di procedere esprimerò il concetto in poche, secche parole: la produzione musicale italiana main stream mi ha sbragato il cazzo. 
Il motivo è solo uno: l’ammmmore. I cantanti italiani che calcano i palchi della televisione, che ti fanno il lavaggio del cervello in auto, parlano di amore da 70 anni. Hanno, con tutta la semplicità di questo mondo, rotto i coglioni. Nel mondo succedono cose eccezionali, discutibili, terribili, incredibili, dirigibili e questi tizi riescono solamente a parlare di come stanno male ora che il loro amore li ha abbandonati. La figura più utilizzata nella produzione di testi italiani è la seconda persona plurale: Tu. Tu mi ami, mi hai lasciato, mi odi, mi manchi. Tu mi stai sulle palle, lasciatelo dire. Esempio pratico: come si intitola la canzone vincitrice dell’ultimo festival di San Remo? Di che parla?
La seconda classificata? La terza? La quarta? La quinta? Tu! Vatti a leggere i testi. Fai che tutto quell’amore, quell’abbandono ti scorra dagli occhi alle vene, avvelenati con esso. Sii italiano.
Potrei anche accettarlo se i testi fossero scritti con intelligenza, ma… oh, si scherza! Prendiamo una canzone che sta girando in radio alla stessa velocità con cui mi girano i coglioni quando la sento. Vi prego, leggiamo insieme (per farci coraggio) il testo:

Oggi la gente ti giudica,
per quale immagine hai.
Vede soltanto le maschere,
non sa nemmeno chi sei.Devi mostrarti invincibile,
collezionare trofei.
Ma quando piangi in silenzio,
scopri davvero chi sei.

Credo negli esseri umani.
Credo negli esseri umani.
Credo negli esseri umani
che hanno coraggio,
coraggio di essere umani

Credo negli esseri umani.
Credo negli esseri umani.
credo negli esseri umani
che hanno coraggio,
coraggio di essere umani.

Prendi la mano e rialzati,
tu puoi fidarti di me.
Io sono uno qualunque,
uno dei tanti, uguale a te.

Ma che splendore che sei,
nella tua fragilità.
E ti ricordo che non siamo soli
a combattere questa realtà.

Credo negli esseri umani.
Credo negli esseri umani.
Credo negli esseri umani che hanno coraggio,
coraggio di essere umani.

Credo negli esseri umani.
Credo negli esseri umani.
Credo negli esseri umani che hanno coraggio,
coraggio di essere umani.

Essere umani.

L’amore, amore, amore
ha vinto, vince, vincerà.
L’amore, amore, amore
ha vinto, vince, vincerà.

L’amore, amore, amore
ha vinto, vince, vincerà.
L’amore, amore, amore,
ha vinto, vince, vincerà.

Credo negli esseri umani.
Credo negli esseri umani.
Credo negli esseri umani che
hanno coraggio,
coraggio di essere umani.

Credo negli esseri umani.
Credo negli esseri umani.
Cedo negli esseri umani che hanno coraggio,
coraggio di essere umani.

Essere umani.
Essere umani.

Questo ha scoperto la frase d’effetto sotto la doccia, o seduto sul trono (costituiscono il 90% delle fonti d”ispirazione a livello mondiale) e ha deciso di farci una canzone. Ora, nel momento in cui si è alzato dalla comoda seduta, il sangue ha preso a rifluire e… basta, non era più concentrato per dare ossigeno a pensieri validi e si è ritrovato con due frasi ridicole e il vuoto. Così ha riempito 5 minuti di canzone con questi materiali. Una frase e il vuoto.
Vogliamo parlare dei giri di parole fatti da un altro?

Siamo fatti per amare
Nonostante noi
Siamo due braccia
Con un cuore
Solo questo avrai da me
Fatti avanti amore

Tutta una cosa dolce per dire la stessa cosa che i Rammstein, in Pussy hanno espresso in maniera ancora più semplice:

You’ve got a pussy, I have a dick
So what’s the problem?
Let’s do it quick!

Basta. Non c’è nulla  da interpretare dietro, perché il nulla non può essere interpretato.
Ti invito a fare questo gioco: quando in radio senti una canzone italiana che parla d’ammore cambia canale. Tempo due mesi e parlerai un inglese fluente.

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Questi vagano per il mondo

Viviamo in un mondo senza confini, dove le culture si incontrano, dialogano e insieme portano l’umanità ad evolversi. In questo processo, in teoria, ci sono anche gli italiani. E si spera i giovani. Quindi noi abbiamo dei giovani che vagano per il mondo con il diritto di partecipare alla costruzione del mio, tuo, nostro futuro. Bene, e con che bagaglio si muovono queste persone? Non ne ho idea, di certo dovrebbero avere con sé quello delle lingue. Almeno due: la loro e l’inglese, in quanto chiave universale.

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Non faccio discorsi lunghi, mi limito a dirti questo: se nella vita dovrai interfacciarti con me prega il tuo Dio di scrivere in modo corretto, in caso contrario sarà mio dovere prenderti per il culo fino a quando avrò fiato e forza.

Per quanto riguarda la lingua di Albione. Sembrerà paradossale, ma una lingua straniera è un perfetto indice del degrado che sta corrodendo il nostro paese: parlano meglio l’inglese i politici più vecchi di quelli più giovani.
Inoltre, basta leggere le recensioni di applicazioni inglese sui market dei cellulari (non conta il sistema operativo) e troverete almeno 2 recensioni su 3 che fanno riferimento al fatto che il programma è in inglese: “peccato sia in inglese” “traducete!!!!” “5 stelle quando arriva l’italiano”.
Ho visto commenti del genere anche sulla pagina di un programma fatto per gestire la programmazione delle serie TV americano su suolo americano.
Gesù. Cristo. (la cosa, da un certo punto di vista ci riporta al paragrafo sui cervelli spenti).

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Cultura ferma

È giovane. Sorride imbarazzato mentre racconta dei suoi studi, di come spera di vincere quella gara per ottenere i soldi per laurearsi. Il conduttore lo descrive come una creatura mitologica. Un ragazzo. Un giovane! Ha meno di 24 anni! È qui, in TV, concorrente di questo programma per pagarsi gli studi! Che cucciolo! Pubblico… fatemi un owww commosso!
Owww
Bene giovane! Andiamo avanti con le domande. Per 50.000 euro (praticamente una cifra che non vedrai mai visto i contratti a 4 euro l’ora nei quali navighi). Ecco la domanda…
In quale famoso sceneggiato televisivo ha recitato Ugo Pagliai negli anni 70?
Nulla?
Proviamone un’altra: Quale celebre successo ha spinto alla fama Gigliola Cinquetti?
Di cosa parlava la canzone più famose di Dorelli?
Di che colore sono le mutande preferite di Al Bano?

A quel punto il concorrente si alza, si toglie le cuffie e viene posseduto dal mio spirito, che, rivolgendosi alle telecamere in studio, dice…

Siamo in sette miliardi. Abbiamo 50.000 mila anni di storia documentabile. Ci sono oltre 500 paesi, 500 lingue. Dopo il 1980 il tempo ha continuato comunque la sua corsa. Giuro di aver visto vendere dei calendari del 2015 poco tempo fa. Eppure in RAI, le domande di “cultura” (fa pure il gesto delle virgolette con le mani) non superano il 1979 e le Alpi.
Ora mi si dica: a 24 anni per quale ragione dovrei conoscere la storia delle fiction di metà anni settanta? Per quale perversa ragione dovrei sapere de L’Amaro Caso della Baronessa Carini quando, negli stessi anni, c’erano Rolling Stones, Beatles, Led Zeppelin, Cure, Star Wars, FF Coppola, Black Sabbath, Pac-Man, la Guerra Fredda, Tetris?
Me le vendete come pietre miliari della cultura umana. Ohè, volete sapere cos’ha dato al mondo l’Italia in quegli anni? Le Brigate Rosse, gli Anni di Piombo, Tangentopoli. Queste sono le cose che hanno scavato la pietra della memoria rimanendo incise nel sapere collettivo. Non Il Segno del Comando.

Lascio il corpo del povero studente, che riprende lo show.

Il presentatore è scosso, non sa che fare. Decide di continuare: bene, caro ragazzo. Ecco quattro date, devi dirmi qual’è quella giusta: 1986, 1936, 1856, 1996. Mussolini è al potere.
Oh, non so… mmmm… dico 1856.

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