inVideoludico

Game Over, con gettone

Ogni tanto mi esplode il cervello. Schizzi colpiscono il monitor e scivolano lentamente verso il basso lasciandosi indietro parole, intere frasi. Centinaia di lettere, migliaia, milioni di lettere con un senso. Boati sempre più forti nel tempo mi hanno portato ad allargare i confini dei poligoni dentro i quali racchiuderli in pubblica esposizione. Cogito Ergonomico è il più grande spazio che mi sono mai concesso, ma non è il primo. (altro…)

La linea nella sabbia

Capita a volte che la voce di alcuni titoli in grado di cantare fuori dal coro venga coperta dagli schiamazzi dei soliti noti, che hanno poco da dire ma i polmoni grossi. Spec Ops: The Line aveva un’idea ma l’ha detta sottovoce e l’hanno sentita in pochi. Purtroppo anche il modo di esporsi ai giocatori non è stato esemplare.  (altro…)

Che Infinite sia solo l’inizio

È ora di parlare di Bioshock Infinite e del finale. Mani avanti: la prima parte di questo articolo tratterà il gioco di Levine & Co. in linea generale, senza spoiler, come fosse una normale recensione. La seconda parte invece si concentrerà sul finale e sulle implicazioni nella narrazione dei videogiochi. Con riflessioni annesse ovviamente.  (altro…)

Un voto vale mille parole?

La relazione tra Metacritic e l’industria videoludica è complessa e ricca di sfaccettature. Tutti gli esponenti del mondo “videogioco” considerano il famigerato aggregatore di recensioni in modo differente e ne subiscono l’influenza in maniera altrettanto diversa. Per questo, nel voler analizzare il fenomeno, è necessario porsi delle domande precise a seconda delle parti in causa: com’è visto il sito dagli sviluppatori? È corretto l’utilizzo che ne stanno facendo i publisher? La critica sta approfittando di questo nuovo potere offerto involontariamente dal portale? Si tratta di un argomento sul quale è difficile trarre conclusioni definitive e, aggettivo che ricorrerà spesso nelle prossime righe, oggettive. (altro…)

Stupido è chi lo stupido fa

Alla GDC 2012 di San Francisco il video proposto dalla software house di David Cage, Quantic Dreams (Fahrenheit, Heavy Rain) ha fatto parlare di se per diversi giorni. Al centro della discussione la storia di Kara e la visione di un medium videoludico in grado di affermare la propria maturità tramite titoli in grado di commuovere o comunque legare l’utente alla narrazione scatenando in lui emozioni molto forti. (altro…)

The Darkness II: meglio soli…

L’idea è di attizzare la smania di distruzione illimitata di nerd poco inclini a compromessi quando hanno tra le mani personaggi impossibili in questa realtà. La sensazione è di avere sul groppone una forza della natura, un poco ubriaca, che non riuscendo più a spaventare nemmeno gli infanti sotto le coperte è ridotta a combattere lotte di quartiere tra picciotti e a fare da terzo incomodo in una relazione a suo modo complessa. Il nome è The Darkness II. (altro…)

1983: quando crasharono i videogiochi

Cosa serve per raccontare una storia? Una location, Stati Uniti, dei protagonisti, i Videogiochi, il cattivone di turno, le Leggi del Mercato, il coprotagonista, vale a dire i Giocatori e, se si vuole fare i pignoli anche un collocamento storico: 1983 nel nostro caso. Il tutto lo intitoleremo “La grande crisi dei videogiochi”. (altro…)

La notte in cui seppellirono E.T.

Si tenta spesso di confermare o sfatare le leggende metropolitane. Anche il mondo videoludico ne ha una tutta sua. Si narra di un videogioco sviluppato talmente male che la gente volle indietro i soldi spesi per comprarlo e la software house responsabile, trovatasi con praticamente tutte le cartucce invendute, le abbia sepolte in una discarica nel deserto. Ma aspettate, deve ancora arrivare la parte più divertente: non è una leggenda. (altro…)

Avoid missing ball for high score

Prendete come campione i vostri amici, tre o quattro dovrebbero bastare. Anche insieme se volete un risultato di gruppo. Fatto? Bene, il quesito su cui far scervellare le vostre cavie è il seguente: “Qual è stato il primo videogioco della storia?”. In un gruppo eterogeneo di persone, se non per età almeno per gusti e cultura è molto probabile che la risposta data con maggior frequenza sia: Pong!. Well… Wrong!
Pong, come sapranno i più informati, non è stato il primo videogioco della storia. E non è nemmeno il primo titolo a usare lo stile di gioco che lo ha reso famoso.
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Perchè Arcade?

Arcade è un qualsiasi gioco, elettronico o meccanico, generalmente posto in luoghi quali ristoranti, fiere e sale giochi, che richiede una moneta in cambio di una sfida nella quale cimentarsi per un breve lasso di tempo (a tale definizione si potrebbe anche associare il concetto di coin-op, abbreviazione che indica l’accensione grazie all’inserimento di un gettone: coin operative). Alzi la mano chi sapeva quanto appena scritto.
Molto bene, ora continui a tenerla alzata chi è a conoscenza anche di quanto segue…
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